Nato a San Giovanni in Persiceto il 25 marzo del 1986 Marco Belinelli è alto 1,96 m, gioca nel ruolo di guardia.
Nella famiglia, il fratello maggiore Enrico gioca nella squadra locale, mentre
il secondogenito Umberto si fa valere con buoni risultati a livello nazionale
nel pattinaggio artistico a rotelle. Marco gioca nella squadra della Vis, che
passa nei campionati regionali. Nel 1997 viene notato da Massimiliano Milli,
allora allenatore delle squadre giovanili della Virtus Bologna, e nella
stagione successiva entra a farne parte, giocando nel ruolo di playmaker. La
squadra vince per due anni di seguito i campionati regionali e Marco riceve la
nomina di miglior giocatore del torneo. Si occupa di lui Marco Sanguettoli, per
tutti Murphy, allenatore dei cadetti e juniores della Virtus. A 15 anni
inizia ad allenarsi con la prima squadra, con l'allenatore Ettore Messina e al
fianco del campione argentino Manu Ginobili, poi diventato uno dei suoi
giocatori preferiti. Nel 2002-03 debutta in serie A, con
22 presenze in campionato e circa 12
in partite europee, una media di 3 punti a partita e un
massimo di 14 punti nella partita contro la Benetton Treviso.
A causa del dissesto economico della Virtus, l'anno successivo passa alla Fortitudo,
con l'allenatore croato Jasmin Repesa, sminuendo la sua origine e formazione;
la circostanza darà successivamente modo al nuovo proprietario della Virtus,
Claudio Sabatini, di rivendicare in più d'una occasione l'appartenenza, quanto
meno simbolica, del giocatore al club bianconero. Gioca 34 partite di
campionato, con 12 minuti abbondanti di utilizzo, una media di 4,5 punti a
partita (65% da due punti, e il 41% dall'arco del tiro da tre). In campo
europeo, gioca gli stessi minuti, con una media di 3 punti a partita e medie al
tiro sempre altissime. Il massimo stagionale (14 punti) lo ottiene contro il Panathinaikos,
giocando 32 minuti in cui tira con 6/7 dal tiro dal campo, e porta a casa 3
rimbalzi offensivi. La squadra conquista la finale di Eurolega e la finale
scudetto, entrambe perse. Marco indossa inoltre la maglia della nazionale
juniores, quarta agli Europei di Saragozza, e incomincia ad essere seguito con
interesse dalla NBA. Nella stagione 2004-05 gioca 17 minuti, con 7 punti (61%
da due punti, 41% da tre punti) a partita e con un massimo di 20 punti. La
squadra ne trova giovamento, e quando la rosa sembra essere ristretta, dopo
l'infortunio del serbo Milos Vujanic e l'allontanamento dalla squadra di Gianmarco
Pozzecco, Belinelli da un importante contributo alla squadra giocando
un'inaspettata finale scudetto, che porterà la Fortitudo al secondo
titolo italiano della sua storia. Nel settembre 2006 firma un contratto
quadriennale con la Fortitudo
Bologna, al termine di un lunghissimo tira e molla che lo ha
visto per molto tempo vicino alla Virtus Roma. Il 12 febbraio 2007 Marco
Belinelli riceve, a soli vent'anni, uno dei riconoscimenti più importanti del
basket italiano, quel "Premio Reveberi" giunto alla ventunesima
edizione e conosciuto con la denominazione di Oscar del Basket. La
caratteristica peculiare del premio è quella di poter essere vinto una sola
volta in carriera, il che rende ancora più significativa l'incoronazione del
ragazzo di San Giovanni in Persiceto quale Miglior Giocatore.
Nel 2006 debutta nella nazionale italiana, con cui partecipa ai Mondiali di
Giappone 2006. Nella prima partita contro la Cina totalizza 6 punti, contro la Slovenia 26 e contro gli USA
25, compresa una schiacciata in contropiede, subendo fallo da Carmelo Anthony. Alle 21.23 (fuso orario di New York) del 28 giugno 2007, nel
corso del draft NBA viene selezionato al primo giro come 18° scelta assoluta
dai Golden State Warriors, primo europeo, così come nel 2006 Andrea Bargnani
(scelto come 1° assoluto dai Toronto Raptors). Tra i vari messaggi di auguri,
dopo il draft, riceve anche quello di Walter Veltroni, sindaco di Roma nonché
presidente onorario della Lega Basket. All'esordio nella Summer League di Las
Vegas l'8 luglio 2007 realizza 37 punti con 14/20 dal campo e 5/7 nel tiro da 3 in 40 minuti di gioco,
allora seconda migliore prestazione nella breve storia del precampionato
americano, a un solo punto da Keith Bogans che realizzò 38, nel 2004, con la
maglia di Orlando. Nelle partite successive realizza, in ordine, 23, 15 e 16
punti, chiudendo la
Summer League con una media di 22,8 punti (44,4% da tre
punti) e 2,5 assist a partita. Poco dopo firma per 2 anni con la squadra
californiana. In una recente intervista ha dichiarato di puntare persino a
vincere il campionato. |