James "Jim" Francis Thorpe nasce il 28 maggio 1887 a Bellemont in
Oklahoma e viene considerato una stella del football americano a
livello universitario e professionistico. I genitori erano di sangue
misto; il padre era figlio di un irlandese, mentre la madre era figlia
di un francese e fu allevato come un pellerossa. Frequentò la scuola
indiana a Tecumseh, Oklahoma, assieme al fratello gemello. Purtroppo
quest' ultimo si ammalò di polmonite e morì ad appena 8 anni. La
perdita del gemello sconvolse Jim Thorpe, che scappò da scuola in
diverse occasioni. Il padre lo mandò allora in un'altra scuola indiana
in Kansas. Due anni dopo morì anche la madre, e il nuovo lutto gettò
Thorpe, che aveva appena 10 anni, in una profonda depressione. Dopo
vari litigi con il padre, scappò da casa e finì a lavorare in un
allevamento di cavalli. Nel 1904 il ragazzo tornò con il padre e
s’iscrisse alla scuola indiana di Carlisle in Pennsylvania. Pochi mesi
dopo anche il padre morì, e Jim Thorpe abbandonò la scuola ancora una
volta. Lavorò in una fattoria per qualche anno, e poi ritornò a
Carlisle, dove ebbe inizio la sua carriera sportiva.
Narra la leggenda che tutto cominciò un giorno del 1907 a Carlisle,
quando Thorpe s’improvvisò saltatore in alto, e, con addosso i calzoni
normali, batté tutti gli altri studenti con la misura di 1,75 m. Non si
sa se quest' episodio sia vero, ma è certo che i primi risultati
ufficiali di Jim Thorpe risalgono proprio al 1907. Thorpe non si
limitava alla sola atletica leggera: mentre frequentava la scuola di
Carlisle praticò anche il football americano, il baseball, il lacrosse
e persino il ballo da sala. Si propose all'attenzione nazionale per
la prima volta nel 1911. Giocava come running back nella squadra di
football americano della scuola, e in una partita contro Harvard finita
18-13 Thorpe segnò tutti i punti. L'anno dopo condusse Carlisle ai
campionati nazionali dei college, segnando 25 touchdown e 198 punti.
Quell'anno Carlisle ottenne una vittoria per 27-6 sulla squadra
dell'Accademia Militare degli Stati Uniti: in quella partita Thorpe
segnò un touchdown da 92 yarde, che fu però annullato per un fallo di
un suo compagno di squadra. Thorpe si rifece nella partita successiva,
segnando un touchdown da 97 yarde. Nel 1911 e nel 1912 fu eletto tra i
migliori atleti dell'anno. Il football americano era, e sempre fu, lo
sport preferito di Thorpe. Pur giocando a baseball, Thorpe non aveva
però abbandonato il football americano, complice anche il fatto che i
campionati dei due sport si svolgevano in periodi diversi dell'anno (il
football americano in autunno-inverno, il baseball in
primavera-estate). Nel 1915 Thorpe firmò per i Canton Bulldogs, che lo
pagavano 250 dollari a partita, un compenso altissimo a quei tempi. La
squadra era molto forte, e vinse il campionato nel 1916, 1917 e 1919.
Nel 1920 i Bulldogs ed altre tre squadre formarono l'American
Professional Football Association (APFA), che due anni dopo sarebbe
diventata la National Football League (NFL). Thorpe fu nominato
presidente della neonata APFA, ma continuò a giocare nei Bulldogs, di
cui era anche allenatore. Thorpe giocò per sei squadre diverse dal
1920 al 1928, ma non riuscì mai a vincere il campionato. Si ritirò dal
football professionista all'età di 41 anni, dopo aver giocato 52
partite nella NFL. Nel 1950 Thorpe era ormai in miseria. Fu
ricoverato in ospedale per un tumore alla bocca, e poté pagare le spese
mediche solo grazie alla beneficenza. Il 28 marzo del 1953 Thorpe
ebbe un infarto al miocardio (il terzo, mentre cenava con la terza
moglie, Patricia Askew, nella roulotte in cui viveva a Lomita, in
California. Fu rianimato con la respirazione artificiale, ma perse
conoscenza poco dopo e morì, a 65 anni. |