Fausto Coppi

Angelo Fausto Coppi (Castellania, AL, 15 settembre 1919 - Tortona, AL, 2 gennaio 1960) è stato un grande corridore ciclista italiano.Soprannominato il Campionissimo, fu grande rivale di Gino Bartali, il Ginettaccio, e la loro rivalità divise l'Italia (sportiva e non, considerate le diverse posizioni politiche dei due) nell'immediato dopoguerra.
È celebre (tanto da entrare di diritto nell'immaginario collettivo degli appassionati di ciclismo) la foto in cui si vedono i due ciclisti e rivali che si scambiano una bottiglietta con una bevanda rinfrescante durante una salita. Non è mai stato chiarito se fu Bartali a dare la bottiglia a Coppi, o viceversa; entrambi sostenevano di aver aiutato l'altro. Nel film realizzato dalla Rai nel 2006 "Gino Bartali-L'intramontabile" viene chiarito questo fatto: fu Bartali a passare la borraccia a Coppi.
Nonostante la sua grande atleticità, Coppi era fragile nel fisico, e questo gli fu causa di incidenti che lo costrinsero a frequenti soste, così come la seconda guerra mondiale, che ne condizionò la carriera. Comincia a correre nel 1937 e l'anno successivo coglie i primi successi da dilettante; nel 1939 diventa professionista e vince 6 corse per distacco. Diventa famoso al grande pubblico nel 1940, quando, partendo da gregario di Bartali, vince il Giro d'Italia, corsa che conquista per 5 volte (record) aggiungendola a 2 Tour de France. Vince il suo primo Giro a soli 20 anni, 8 mesi e 25 giorni, il che costituisce tuttora un record di precocità per la corsa rosa.
Fausto Coppi era diventato professionista nel 1940 e fu subito preso nella squadra di Gino Bartali come suo gregario. Durante una tappa in pianura davanti a Bartali attraversa la strada un cane, proprio mentre si stava ricongiungendo alla testa della corsa. Cadde e si fece male. Tutti i compagni si fermarono (naturalmente erano dietro di lui) e decisero di aspettarlo scortandolo fino al traguardo. Il proprietario del team decise che ciò non si poteva fare perchè diminuiva l'immagine di Bartali e della sua squadra. Prese a caso un gregario che avrebbe avuto il compito di andare a vincere il giro: Fausto Coppi. All'arrivo della tappa Bartali fece i complimenti a Coppi ma gli disse anche, dall'alto della sua esperienza, di averne visti tanti andare forte in pianura e abbandonare il giro in montagna. Da quel momento, per quel giro d'Italia, Bartali era gregario di Coppi. Proprio in una salita sulle Alpi, Bartali era davanti di poche decine di metri a Coppi. Coppi aveva fortissimi dolori alle gambe ed era sceso dalla bici con l'intenzione di lasciare il giro. Bartali se ne accorge, torna indietro e si ferma da Coppi. Gli ricorda che i loro genitori hanno avuto difficoltà a subire economicamente la loro passione e per questo non vanno delusi. Bartali prende la faccia di Coppi e gliela mette dentro a della neve per farlo un po' riprendere, lo monta in bicicletta e mentre riparte gli urla: "Coppi sei un acquaiolo! Ricordatelo! Solo un acquaiolo!". Bartali intendeva così dicendo (con un fiorentino dell'epoca e oggi non più usato) che chi non beveva un po' di vino era un uomo di poco valore, appunto un acquaiolo. A Bartali piaceva mangiare e bere anche prima delle gare, differentemente da Fausto Coppi che stava attentissimo. Coppi vinse il Giro d'Italia del 1940.
Durante la guerra viene fatto prigioniero in Africa. Poi, liberato, viene impiegato al fronte con la Francia per mandare comunicazioni agli avamposti sul Colle di Tenda. Nel 1940 e nel 1941 intanto è campione italiano nell'inseguimento, titolo che nel dopoguerra conquista altre tre volte.
Nel 1942 batte il record dell'ora fissandolo in 45,871 chilometri, primato che ha resistito per 14 anni.
Torna nel 1945 correndo alcune gare per la S.S. Lazio e l'anno successivo vince la Milano-Sanremo con una fuga mitica a partire dal Passo del Turchino; all'arrivo ha un vantaggio di 15 minuti su tutti.
È stato il primo ciclista a vincere Giro d'Italia e Tour de France nello stesso anno, il 1949, e si ripeterà nel 1952.
Intanto nel 1951 aveva perso il fratello Serse, deceduto durante il Giro del Piemonte per le conseguenze di una caduta di gruppo a prima vista come tante.Nel 1953 conquista il titolo mondiale a Lugano, ma intanto gli infortuni ne avevano già iniziato a minare l'attività.Fu al centro delle cronache scandalistiche per la storia d'amore extramatrimoniale avuta con Giulia Occhini, passata alla storia con il nome di "Dama Bianca", dalla quale ebbe un figlio, Faustino Coppi. Questa storia avrà anche strascichi extralegali con la Occhini mandata in confino ad Ancona.
Nel 1959, subito dopo essere stato ingaggiato dalla squadra appena costituita dall'amico-rivale Gino Bartali, partecipa con ciclisti francesi ad una corsa e poi ad una battuta di caccia nell'Alto Volta, dove contrae la malaria. I sanitari né diagnosticano né curano l'infezione dell'atleta ritenendola una influenza più forte del consueto.Tra atroci tormenti Fausto muore il 2 gennaio 1960 a soli 40 anni. Viene sepolto nella chiesa del suo paese natale.
In tutto ha vinto 122 corse, con 31 giorni in maglia rosa e 19 in maglia gialla. Fra le vittorie più importanti, oltre a quelle già citate: 5 Giri di Lombardia, 3 Milano-Sanremo, 1 Parigi-Roubaix, 1 Freccia-Vallone.
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