Andriy Shevchenko

Nato a Dvirkivschyna il 29 settembre del 1976, Andriy Mikolajovič Ševčenko più spesso traslitterato in Andriy Shevchenko, dopo aver giocato nella Dinamo Kiev per cinque anni, nel 1999 si è trasferito al Milan, con cui ha vinto la Champions League, la Supercoppa Europea, la Coppa Italia, lo scudetto e la Supercoppa Italiana. A maggio 2006 ha lasciato il club rossonero dopo sette anni ed è approdato al Chelsea, con cui ha vinto una Coppa d'Inghilterra e una Coppa di Lega inglese. Vincitore di un Pallone d'Oro, prestigioso riconoscimento assegnatogli nel dicembre 2004 dalla rivista francese France Football. Nel 2004 è stato inserito da Pelè nella lista dei 125 migliori calciatori viventi. Occupa il secondo posto nella graduatoria dei marcatori delle coppe europee di tutti i tempi: con 59 gol è preceduto soltanto da Gerd Müller. Considerato uno dei calciatori più quotati a livello mondiale, eccelle nello scatto, nella velocità e nel controllo di palla. Forte fisicamente, è abile anche nel colpo di testa e nel tiro da fuori area, sia di destro che di sinistro, e si distingue per la freddezza nei pressi della porta avversaria e per l'innato fiuto del gol. È apprezzato anche per la sua capacità di svariare su tutto il fronte dell'attacco, fungendo, all'occorrenza, da sponda e supporto alle avanzate dei compagni di squadra. Chiamato familiarmente dai suoi tifosi con il diminutivo Sheva, ha giocato fino all'età di ventidue anni nella Dinamo Kiev, con la quale ha vinto 5 Campionati ucraini, 4 Coppe d'Ucraina e la classifica cannonieri in 5 anni (1994-1999). Nato a Dvirkivschyna, villaggio nell'Oblast di Kiev, aveva nove anni all'epoca del disastro nucleare di Chernobyl (aprile 1986). Anche il suo paese, non lontano da Chernobyl, fu colpito dalla tragedia, così c'era anche la sua tra le migliaia di famiglie costrette ad abbandonare le loro case e a trasferirsi lungo la costa per sfuggire agli effetti della contaminazione. Nello stesso anno Shevchenko non riuscì a superare una prova di dribbling per l'ammissione ad una scuola sportiva specialistica di Kiev, dato che aveva una malformazione al piede. Cionostante attirò l'attenzione di un talent-scout della Dinamo Kiev mentre giocava in un torneo giovanile, e fu così che approdò alla più importante squadra dell'Ucraina. Nel settore giovanile mise subito in luce le sue straordinarie qualità. Nel 1990 con la squadra under-14 della Dinamo Kiev Andriy giocò la Coppa Ian Rush in Galles e conquistò il titolo di capocannoniere del torneo. Andriy fu premiato da Ian Rush in persona con un paio di scarpe da lui indossate quando giocava nel Liverpool. Nel 1993/1994, Andriy fu il capocannoniere della squadra B della Dinamo Kiev con dodici gol, riuscendo anche, l'anno dopo, a fare una presenza nella lista della prima squadra. Il debutto di Shevchenko in campionato con la maglia della Dinamo è datato 28 ottobre 1994, a Donetsk, in Shakhtar Donetsk-Dinamo Kiev 1-3. Sulla panchina della Dinamo c'era Yozef Szabo. Segnò il primo gol in campionato nella vittoria per 4-2 contro il Dnipro il 1° dicembre 1994. Quello fu l'unico gol di Shevchenko in campionato in quella stagione, ma nella stessa annata Andriy mise a segno un'altra rete in due presenze in Champions League. Fu così che si guadagnò l'esordio con la nazionale ucraina (vedi la sezione Nazionale). La fantastica capacità di convertire in gol tutte le occasioni che gli si presentavano è chiaramente dimostrata l'anno successivo, quando Shevchenko segna 16 gol in sole 31 partite di campionato, guidando la Dinamo alla seconda vittoria consecutiva nel torneo. Nella stagione 1996/1997 Shevchenko vince ancora il campionato con la Dinamo, realizzando 6 gol in 20 partite. È però nelle stagioni 1997/1998 e 1998/1999 che Shevchenko esplode definitivamente. Si impone all'attenzione europea con una tripletta realizzata al Camp Nou nello spazio di un tempo, il primo, nella partita Barcellona-Dinamo Kiev 0-4 (UEFA Champions League 1997/1998). Alla fine totalizza 19 gol in 23 partite di campionato e 6 gol in 10 incontri di Champions, vincendo l'ennesimo titolo nazionale. Nel 1998/1999 Andriy segna 28 gol tra campionato e coppa, trionfando ancora nella classifica marcatori del campionato ucraino con 18 gol. Nello stesso anno con la Dinamo raggiunge sorprendentemente la semifinale della Champions League, dove la squadra è eliminata dal Bayern Monaco (4-3 per i tedeschi il punteggio tra andata e ritorno). Shevchenko ha vinto cinque campionati ucraini consecutivi, cioè ha sempre conquistato il titolo negli anni in cui ha giocato con la Dinamo Kiev. Sotto la guida di Valeri Lobanovski, l'allenatore della Dinamo dal gennaio 1997 al maggio 2002 (il suo terzo periodo come allenatore della formazione ucraina), il talento di Shevchenko sbocciò come uno dei più puri nella storia della squadra. Con la maglia dei bianchi di Kiev ha realizzato 86 reti nelle varie competizioni. Nell'estate 1999 Shevchenko è acquistato dal Milan, fino ad allora 5 volte Campione d'Europa, che lo paga ben 26 milioni di dollari. Shevchenko debutta in serie A il 28 agosto 1999 a Lecce, segnando anche un gol nella partita Lecce-Milan 2-2. Alla fine la stagione si rivela particolarmente positiva dal punto di vista personale: con 24 gol in 32 partite di campionato ottiene il titolo di capocannoniere al suo primo anno in Italia, secondo straniero dopo Michel Platini a realizzare un'impresa simile. Nelle stagioni 2000/2001 e 2001/2002 Sheva realizza rispettivamente 34 gol in 51 partite ufficiali (ancora 24 in campionato) e 17 gol in 38 partite ufficiali, ma il Milan non riesce a conquistare nessun trofeo. Nella stagione 2001/2002 Shevchenko segna un gol meraviglioso alla Juventus, con un tiro potentissimo da posizione defilata (appena dopo la trequarti), dopo un dribbling su tre avversari. La delusione per le due stagioni passate è, però, cancellata nell'annata 2002/2003. Dopo essere rimasto diversi mesi lontano dai campi di calcio a causa di un infortunio (solo 5 gol in 24 presenze in campionato), l'ucraino conquista con il Milan la UEFA Champions League e la Coppa Italia. Nella stagione che sancisce il ritorno della squadra ai vertici del calcio continentale, Andriy segna il rigore decisivo nella finale di Champions giocata allo stadio Old Trafford di Manchester contro i rivali storici della Juventus. È stato il primo ucraino a vincere il trofeo. Tre giorni dopo Shevchenko conquista anche la Coppa Italia. Nell'agosto dello stesso anno vince la Supercoppa europea, grazie al personale gol di testa nella partita Milan-Porto giocata a Montecarlo e terminata con il risultato di 1-0 per i rossoneri. Nel 2003/2004 Andriy arricchisce il proprio palmares vincendo lo scudetto, cui si aggiunge la conquista del titolo di capocannoniere della serie A con 24 gol in 32 partite. Per il Milan è il primo titolo nazionale dopo 4 stagioni di digiuno, per l'ucraino è il secondo successo nella classifica marcatori dopo quello conseguito nel 1999/2000. A coronamento di una stagione esaltante, nell'agosto 2004 Shevchenko vince anche la Supercoppa italiana, realizzando una tripletta nella vittoria del per 3-0 contro la Lazio. Nel dicembre 2004 Shevchenko vince il Pallone d'Oro come miglior giocatore europeo, dopo che a marzo 2004 era stato inserito da Pelé nella lista dei 125 migliori calciatori viventi. Sempre nel 2004 Shevchenko viene premiato con la più alta onorificenza dell'Ucraina, il titolo di Eroe d'Ucraina, dall'ex presidente ucraino Leonid Kuchma. Nel 2004/2005 il Milan termina il campionato al secondo posto, anche grazie ai 17 gol di Shevchenko. Il giocatore segna anche 6 gol in 10 partite di Champions League 2005, competizione in cui il Milan raggiunge la finale contro il Liverpool. Gli ottimi risultati ottenuti nel corso della stagione, però, sono dilapidati con una sconfitta in finale, dopo che i rossoneri avevano terminato il primo tempo in vantaggio per 3-0. Il match contro gli inglesi finisce 3-3 dopo i tempi regolamentari, e nei supplementari Shevchenko si vede parare un violento tiro a pochi metri dalla linea di porta. La partita si decide, così, ai calci di rigore. Come nella finale di Champions League del 2003 è ancora Shevchenko ad andare sul dischetto del rigore per il tiro decisivo. Questa volta, però, l'ucraino si fa parare il tiro e decreta la vittoria degli avversari. Durante l'estate 2005 continue voci di calciomercato riportavano una presunta offerta di Roman Abramovich, proprietario del Chelsea, per strappare Sheva al Milan. Il magnate russo avrebbe offerto ai rossoneri 50 milioni di sterline e il cartellino di Hernán Crespo (già al Milan in prestito) pur di assicurarsi l'ucraino. Il Milan, però, rifiutò di riscattare Crespo dal Chelsea. Cionostante, nuovi rumors riferivano che Abramovich, determinato ad acquistare Sheva, avesse avanzato un'altra offerta record di 85 milioni di sterline e avesse proposto ad Andriy uno stipendio record di 225.000 sterline a settimana. Anche questa proposta fu respinta. Un anno più tardi, però, il trasferimento si sarebbe concretizzato. Nella stagione 2005/2006 Shevchenko ha segnato 19 gol in 28 partite giocate in campionato, cui si aggiungono 8 gol in 7 partite di Champions League. Il 12 maggio 2006 una dichiarazione del presidente onorario del Milan Silvio Berlusconi («Shevchenko vuole andare in Inghilterra») alimenta nuove voci di mercato, confermando le ipotesi della stampa, secondo cui l'oggetto dell'incontro privato di qualche giorno prima tra il presidente e il giocatore sarebbe stato proprio il probabile trasferimento dell'ucraino al Chelsea. Poche ore più tardi lo stesso Shevchenko indice molto velocemente una conferenza stampa a Milanello e spiega: Prima di questa rivelazione Shevchenko aveva sempre negato la volontà di lasciare il Milan, affermando di voler diventare una leggenda della squadra come Franco Baresi e Paolo Maldini. Nell'immaginario dei tifosi sarebbe stato proprio Shevchenko ad ereditare la fascia di capitano da Maldini. Le sue dichiarazioni, però, sanciscono l'addio alla squadra. Il 26 maggio 2006, infatti, con un giorno di ritardo sulla data fissata dallo stesso Shevchenko per la comunicazione ufficiale della sua decisione, il giocatore dichiara: La decisione dell'attaccante sarebbe determinata dalle pressioni della moglie, l'ex modella statunitense Kristen Pazik, che avrebbe insistito affinché Jordan, il figlio della coppia, possa frequentare una scuola di lingua inglese. Sospetto fermamente respinto da Shevchenko, che ha precisato che si è trattato di una «decisione comune». Malgrado l'annuncio, però, le due società impiegano qualche tempo a trovare l'accordo sulla cifra che il club londinese dovrà corrispondere al Milan. Secondo alcune indiscrezioni il Chelsea avrebbe versato nelle casse della squadra di via Turati circa 45 milioni di euro, cifra che farebbe della cessione un record per il calcio inglese. Il 31 maggio 2006 il Chelsea, attraverso il suo sito ufficiale, comunica il trasferimento dell'attaccante dal Milan al Chelsea. Il giocatore ha firmato un contratto quadriennale da 9 milioni di euro netti a stagione, 3 in più di quanti ne percepiva al Milan. La cessione è stata poi ufficializzata dal sito del Milan, che in una nota ha ringraziato «Sheva, attaccante e uomo straordinario». Il giocatore ha dichiarato di lasciare «un grande club per approdare in un altro» e si è unito alla sua nuova squadra dopo il Mondiale 2006. Veste la maglia numero 7 che aveva anche al Milan. Shevchenko debutta con il Chelsea nella partita valida per l'assegnazione della Community Shield, la Supercoppa d'Inghilterra, il 13 agosto 2006. A Cardiff realizza il gol dell'1-1 contro il Liverpool, che poi si aggiudica il trofeo vincendo per 2-1. Dieci giorni più tardi mette a segno il primo gol in Premier League, il trecentesimo nella carriera internazionale in prima divisione, in Middlesbrough-Chelsea 2-1. Nel corso delle partite successive, però, non riesce a mettersi in luce e le sue prestazioni risultano, a detta dei media, spesso deludenti, a differenza di quelle del compagno di reparto Didier Drogba. Realizza il suo primo gol in Champions League con la maglia del Chelsea nella partita casalinga contro il Levski Sofia il 6 dicembre 2006. Si tratta del 57° gol di Shevchenko in Champions League, traguardo che innalza l'attaccante al secondo posto nella classifica dei marcatori di tutti i tempi nelle coppe europee. A seguito del rendimento del giocatore, stampa e televisioni profilano con insistenza la possibilità di un ritorno di Shevchenko al Milan nel corso del calciomercato di gennaio 2007. Le due società, però, negano subito qualsiasi contatto e l'ipotesi sfuma definitivamente sul nascere. Nei mesi seguenti Shevchenko torna a giocare su ottimi livelli. A marzo realizza il gol del definitivo 1-1 nell'andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Porto in trasferta. La marcatura, unita al 2-1 ottenuto dal Chelsea a Stamford Bridge nel ritorno, si è rivelata decisiva per il passaggio del turno dei Blues. Nel mese di aprile Shevchenko va ancora a segno nel ritorno dei quarti di finale di Champions League contro il Valencia in trasferta, realizzando la rete del momentaneo 1-1. Il match è poi vinto dai blues per 2-1, punteggio che sancisce il passaggio della squadra londinese alle semifinali, dove il Chelsea viene eliminato dal Liverpool. In maggio Shevchenko vince la Coppa d'Inghilterra, pur non scendendo in campo nella finale vinta dal Chelsea per 1-0 contro il Manchester United dopo i tempi supplementari. Ha esordito con l'Ucraina il 25 marzo 1995 a Zagabria nella partita Croazia-Ucraina 4-0, all'età di 19 anni e 177 giorni. Ha segnato la sua prima rete in nazionale nel maggio 1996, in un'amichevole contro la Turchia giocata a Samsun. Nel marzo 2000 Valeri Lobanovski diventa commissario tecnico dell'Ucraina, con il compito di qualificare la squadra ai Mondiali 2002. Shevchenko segna 10 gol nelle qualificazioni, ma la sua squadra non riesce nell'impresa, perdendo lo spareggio contro la Germania (sconfitta che coincide con l'esonero di Lobanovski). Nell'ottobre 2005 l'Ucraina ottiene la sua prima e storica qualificazione ad un Mondiale (Germania 2006), vincendo il suo girone di qualificazione con sette vittorie, 4 pareggi e 1 sola sconfitta. Shevchenko è stato il capitano e il leader della squadra, segnando 6 gol dei 18 totali dell'Ucraina. L'attaccante ha così preso parte per la prima volta ad una competizione per nazionali. Nel torneo Shevchenko ha realizzato 2 gol: contro l'Arabia Saudita e contro la Tunisia. L'Ucraina si è qualificata come seconda agli ottavi di finale, dove ha sconfitto la Svizzera dopo i calci di rigore. Nei quarti di finale è stata sconfitta per 3-0 ed eliminata dall'Italia.
Titoli vinti
L'8 febbraio 2006, nella partita contro il Treviso, Shevchenko è diventato il secondo miglior marcatore nella storia rossonera, dietro alla leggenda degli anni cinquanta Gunnar Nordahl. Il 23 novembre 2005, nella partita della prima fase contro il Fenerbahçe, ha segnato quattro gol, diventando il quinto giocatore dopo Marco van Basten, Simone Inzaghi, Dado Pršo e Ruud van Nistelrooy ad aver realizzato una quadripletta in una partita della competizione (se si considera anche la Coppa dei Campioni, si aggiunge a questi nomi quello di Ferenc Puskás). Il 4 aprile 2006 Shevchenko ha messo a segno il suo 51° gol in Champions League, diventando il miglior marcatore della coppa insieme a Raùl del Real Madrid. In questa stagione l'ucraino ha spesso vestito la fascia di capitano del Milan a causa dell'infortunio a Paolo Maldini. Nonostante il record Shevchenko ha segnato solo una rete nelle ultime quattro partite giocate dai rossoneri nella Champions League 2006 (i due match dei quarti e i due di semifinale). Il 51° gol, quello del 3-1 al Lione del 4 aprile 2006 realizzato al 90° minuto di gioco, ha suggellato l'accesso del Milan alla semifinale, dove nel ritorno Sheva si è visto annullare una rete giudicata regolare dai più (Barcellona-Milan 0-0). Proprio quel pareggio a reti bianche ha estromesso la squadra dalla Champions League. Quella segnata contro il Lione con la fascia di capitano al braccio resta l'ultima rete di Shevchenko con la maglia del Milan e quella che gli ha consentito di raggiungere Eusebio a quota 57 reti nella classifica dei migliori marcatori di sempre nelle coppe europee. L'ultimo gol in serie A risale invece a Milan-Fiorentina del 25 marzo 2006. La rete siglò il momentaneo pareggio rossonero (la partita sarebbe terminata 3-1). Andriy ha sposato la modella statunitense Kristen Pazik in una cerimonia privata su un campo da golf a Washington nel luglio 2004. La coppia ha due figli, Jordan, nato il 29 ottobre 2004, e Kristian, nato il 10 novembre 2006. Shevchenko ha festeggiato l'evento della nascita dei due figli il giorno dopo l'evento, in entrambe le occasioni: la nascita di Jordan l'ha celebrata segnando nella partita contro la Sampdoria (vinta in trasferta dal Milan per 1-0), mentre la nascita di Kristian l'ha omaggiata segnando un gol contro il Watford (4-0 per il Chelsea il risultato finale). Tra i suoi modelli calcistici ci sono Pelé, Zico, Platini, e Romário. Ammira anche la squadra della Dinamo Kiev che vinse la Coppa delle Coppe nel 1986. È un caro amico di Giorgio Armani, per il quale ha sfilato vestendo una giacca dello stilista. È stato proprio durante una festa successiva ad una sfilata di moda che Shevchenko ha incontrato la sua attuale moglie. Shevchenko e Armani hanno aperto insieme un Armani Store a Kiev. Tra i suoi soprannomi ci sono anche Vento di Passione e Bambi di Kiev (assegnatigli dal telecronista Carlo Pellegatti), Zar d'Europa o Re dell'Est (assegnatogli dai tifosi della curva rossonera). Il 14 maggio 2006, infortunato, ha seguito Milan-Roma, ultima partita di campionato, dalla curva dei tifosi rossoneri, che con cori e striscioni lo hanno implorato inutilmente di restare al Milan. L'ultima partita giocata da Sheva in maglia rossonera è dunque Parma-Milan 2-3 del 7 maggio 2006, partita nella quale il giocatore è stato costretto a lasciare il campo per infortunio dopo soli otto minuti.
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