James Cleveland "Jesse" Owens (12 settembre 1913 - 31 marzo 1980)
velocista statunitense. Noto per la sua partecipazione alle Olimpiadi
estive del 1936, svoltesi a Berlino, dove vinse quattro medaglie d'oro
e fu la stella dei giochi. Owens nasce a Oakville, in Alabama e
cresce a Cleveland (Ohio). Gli venne dato il nome Jesse da un
insegnante di Cleveland che non comprese il suo accento quando disse di
chiamarsi J.C.Il 25 maggio 1935, nel giro di 45 minuti, al Big Ten meet
di Ann Arbor, nel Michigan, stabilì i record del mondo di salto in
lungo, 220 yarde, 220 yarde ad ostacoli, ed eguagliò quello delle 100
yarde. Owens vinse quattro medaglie d' oro alle Olimpiadi estive del
1936; il 3 agosto 1936 vinse i 100 metri, il 4 agosto il salto in
lungo, il 5 agosto i 200 metri, e dopo che venne aggiunto alla squadra
della 4x100, il 9 agosto, concluse con la vittoria nella staffetta
4x100. La sua performance venne bissata solo nelle Olimpiadi di Los
Angeles 1984, quando Carl Lewis vinse quattro ori nelle stesse gare. La
conquista della medaglia d'oro nel salto in lungo alle Olimpiadi di
Berlino da parte di Owens ha fornito alla stampa di tutto il mondo il
pretesto per creare un caso di discriminazione razziale di cui il
leggendario atleta sarebbe stato vittima.
Nel pomeriggio di quel 4 agosto, infatti, allo stadio olimpico era
presente anche Adolf Hitler. Di fronte alla vittoria di Owens contro il
tedesco Luz Long, il fuhrer indispettito si sarebbe alzato e sarebbe
uscito dallo stadio per non stringere la mano al nero americano. In
realtà le cose andarono diversamente. Come scrisse nella sua
autobiografia, "The Jesse Owens Story", Owens stesso raccontò come
Hitler si alzò in piedi e gli fece un cenno con la mano: Quel
giorno, dopo essere salito sul podio del vincitore, passai davanti alla
tribuna d'onore per rientrare negli spogliatoi. Il cancelliere tedesco
mi guardò, si alzò in piedi e mi salutò con un cenno della mano. E io
feci altrettanto. Penso che gli scrittori mostrarono del cattivo gusto nel criticare l'uomo del momento in Germania. - Jesse Owens, The Jesse Owens Story, 1970. Per
ironia della sorte, fu il presidente statunitense dell'epoca, Franklin
D. Roosevelt, in quel periodo impegnato in un'elezione, e preoccupato
della reazione degli stati del sud, a cancellare un appuntamento con il
pluriolimpionico alla Casa Bianca. Owens fece notare in seguito che fu
Roosevelt, e non Hitler, a snobbarlo.
Dopo Berlino passò al
professionismo disputando anche gare ad handicap. Owens concedeva ai
velocisti locali dieci o venti yarde di vantaggio, battendoli
ugualmente sulla distanza delle 100 yarde. Inoltre sfidò e sconfisse
dei cavalli da corsa, anche se con un trucco che consisteva nel correre
contro dei veri e propri purosangue che si sarebbero spaventati con il
colpo di pistola dello starter, concedendogli un buon vantaggio. Poi
passò all'insegnamento. Nel dopoguerra cominciò un nuovo lavoro come
preparatore atletico della famosa squadra di pallacanestro degli Harlem
Globetrotters, scendendo anche lui sul parquet e dando dimostrazioni
dello scatto dai blocchi e della tecnica di passaggio degli ostacoli.
Venne
premiato con la Medaglia presidenziale della libertà nel 1976 da Gerald
Ford e con la Medaglia d'oro del Congresso da George H. W. Bush,
quest'ultima gli venne concessa postumamente il 28 marzo 1990. Nel
1984, una strada di Berlino venne ribattezzata in suo onore. Per tutta
la vita egli attribuì il successo della sua carriera
all'incoraggiamento di Charles Riley, il suo allenatore di atletica
delle scuole medie, che lo aveva preso dal cortile della ricreazione e
messo nella squadra di atletica. (Si veda Harrison Dillard, un atleta
di Cleveland ispirato da Owens). Owens, fumatore da un pacchetto al
giorno per 35 anni, morì di cancro ai polmoni all'età di 66 anni a
Tucson (Arizona). È sepolto nell'Oak Woods Cemetery, di Chicago. |